Athos Rogero Natali

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I quadri, le vetrate, il cinema 

Athos alla Grande Guerra - clic per ingrandire l'immagineUna foto inedita di Athos giovane alla Grande Guerra con alcuni commilitoni.Mio nonno Athos è quello seduto con la giacca bianca, accanto a lui, in piedi a destra della foto, c'è lo "zio" Filiberto, fratello di mia nonna Fiammetta, moglie di Athos.

 

 

 


Athos era il mio nonno materno e, da quando ero bambino, frequentavo la sua casa più volte la settimana. Io sono nato proprio in Piazza Lavagna al 17 dove lui abitava con mia nonna e lì ho trascorso i miei primi tre anni. Come si sa, restiamo molto legati alla casa che ci ha visto fare i nostri primi passi e le nostre prime esperienze. Nonna Fiammetta e Nonno Athos erano molto buoni con me e per anni, non essendoci ancora la televisione e avendo pochi giocattoli da offrirmi, nonno  mi risvegliava la fantasia e nello stesso tempo mi teneva tranquillo, disegnando per me  quasi tutti gli animali del mondo dei quali io dovevo indovinare il nome.  Altre volte, usando forbici e cartoncino nero, senza prima disegnarli o abbozzarli,  egli faceva apparire per incanto gli animali (cavalli, leoni, cervi, foche, cammelli, insetti, farfalle ecc.) con un abilissimo, addirittura incredibile lavoro di ritaglio. Le "operine" erano così perfette da poter essere schierate, ritte sulle zampe,  sul tavolo di cucina. Io divenni una enciclopedia vivente di storia naturale e, nel frattempo, imparai  a disegnare, a dipingere e ad avere amore per l'arte. Mi ricordo che, una volta, fece molti disegni in sequenza. Rappresentavano un gatto maldestro che facendo cadere due uova da un tavolo ne provocava la schiusa. I pulcini che nascevano subito si mettevano in salvo dal felino correndo. Mio nonno li riunì tutti insieme come in un  libriccino:  tenendolo con una mano e sfogliandolo velocemente con il pollice  dell'altra, si poteva vedere l'avventura come in un film di cartoni animati. Fece stampare l'avventura ed altre simili. Sono fortunato possessore di uno di questi deliziosi libriccini. Mia moglie Silvia, che all'epoca viveva ad Albenga, ne aveva posseduti due.

Cosa hanno scritto di lui:

A differenza di Renato, mio nonno Athos non è mai  stato al centro delle attenzioni giornalistiche. Su di lui, infatti non sono stati  scritti lunghi articoli o critiche alle sue opere. Molto meno celebre del fratello, è rimasto in ombra, pur lavorando con impegno e professionalità. Ma una cosa però è stata scritta. Dal giornale IL TELEGRAFO del 11 Febbraio 1976 a penna del giornalista, scrittore e poeta  Luciano Bonetti:

"E' scomparso all'età di novantasei anni, il pittore Athos R. Natali, fratello di Renato Natali; nella giornata di ieri si sono svolti i funerali con l'intervento di vari amici e colleghi, dei figli e di numerosi parenti. Athos Natali era di tre anni più anziano del celebre fratello e di circa dieci anni di una sorella che coabita in piazza Lavagna al n. 17. Era assai noto come pittore ma aveva svolto attività come scenografo ed anche attore del cinema: per molti anni aveva lavorato negli stabilimenti cinematografici di Tirrenia guadagnandosi la stima di registi e produttori. E' ricordato in varie storie del cinema italiano.

Dotato di eccezionale vigore, Athos Natali aveva operato fino a pochi mesi or sono prima che lo colpisse la malattia: alto ed asciutto, dal passo sempre veloce, metteva in difficoltà un giovane a "stagli dietro". Nonostante i non pochi anni, non aveva cessato di far progetti, di iniziare nuovi lavori. Era richiesto anche per le sue vetrate artistiche. Ricordiamo, poiché fummo al suo fianco nell'organizzazione, una mostra alla quale si dedicò con particolare entusiasmo, la "Vetrinata" di via Ricasoli promossa dal Comm. Ghino Chirici e dall'ENAL provinciale e dedicata la palio marinaro: Athos Natali "legava" bene con i giovani e fu uno degli animatori di quella e di altre manifestazioni. Lo interessava anche l'arte sacra: a Montenero, vari anni or sono, eseguì non poche opere ottenendo l'ammirazione e l'approvazione di molto pubblico.

LUCIANO BONETTI

Per quello che ricordo, cercherò di indicare i luoghi dove si possono ancora ammirare alcune sue opere.

 

 

 

 

 

In questa pagina, riservata ad Athos, ho indicato i luoghi dove si possono vedere le vetrate da lui eseguite. Se conoscete altri lavori di mio nonno dei quali non ho notizie, scrivetemi.

 

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